Disaccoppiare il prezzo del gas e dell'elettricità cosa significa e quali sono le conseguenze per famiglie e imprese

Focus: disaccoppiare il prezzo del gas e dell’elettricità

Cosa significa per famiglie e imprese?

Il prezzo dell’elettricità in Italia e in molti Paesi europei è storicamente legato al costo del gas, a causa del meccanismo di determinazione del prezzo nel mercato all’ingrosso. Questo significa che, anche quando l’elettricità viene prodotta da fonti rinnovabili o altre tecnologie a basso costo, il prezzo finale dell’energia è influenzato dalle fluttuazioni del gas naturale.

Il disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità da quello del gas è una misura che mira, per grandi principi, a rendere il prezzo dell’energia più indipendente rispetto alle oscillazioni di questa materia prima, favorendo quindi una maggiore stabilità e un minor impatto per i consumatori finali.

Cosa significa per fornitori, famiglie e imprese?

Per i fornitori di energia, lo split dei prezzi di gas ed elettricità comporterebbe:

  • maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento e nuovi strumenti per definire il prezzo dell’energia
  • Opportunità di offrire tariffe più competitive basate su fonti rinnovabili e costi effettivi di produzione
  • Maggiore prevedibilità dei costi e riduzione della volatilità legata agli shock del mercato del gas

Per le utenze residenziali, invece, i principali effetti potrebbero essere:

  • Possibilità di beneficiare di tariffe più stabili e meno esposte agli aumenti del gas
  • Maggiore convenienza per chi sceglie energia da fonti rinnovabili
  • Necessità di un periodo di transizione per adattare i contratti esistenti

Per le imprese, invece, il disaccoppiamento tra gas ed elettricità si tradurrebbe in:

  • Potenziale riduzione dei costi dell’energia per settori con alti consumi elettrici, come industria e commercio
  • Maggiore prevedibilità nella pianificazione dei costi energetici
  • Rinegoziazione dei contratti e adattamento a nuovi meccanismi di pricing

Che effetti potrebbe avere il disaccoppiamento del prezzo del gas e dell’elettricità sulla bolletta finale?

L’impatto del disaccoppiamento del prezzo del gas e dell’elettricità sulla bolletta finale dipende da diversi fattori, tra cui il mix energetico nazionale, il modello di formazione del prezzo scelto e le dinamiche di mercato. Nel dettaglio, eccome come potrebbe influire sulle bollette di famiglie e imprese.

Minore dipendenza dal gas = Maggiore stabilità dei prezzi

Attualmente, il prezzo dell’elettricità viene determinato dal meccanismo marginalista, dove l’ultima fonte di energia necessaria a coprire la domanda (solitamente il gas) fissa il prezzo di mercato. Questo significa che anche chi utilizza energia rinnovabile o nucleare paga un prezzo influenzato dal costo del gas.

Con il disaccoppiamento, l’elettricità prodotta da rinnovabili o altre fonti meno costose potrebbe riflettere il proprio prezzo reale, senza essere legata ai picchi del gas. Inoltre, si potrebbero avere tariffe più stabili nel tempo, con una riduzione dell’impatto delle crisi energetiche sulle bollette.

Gli effetti sulle bollette residenziali

Le famiglie potrebbero vedere una riduzione dei costi energetici nel medio-lungo termine, soprattutto in periodi di forte instabilità del prezzo del gas. Tuttavia, nel breve termine, ci potrebbero essere fluttuazioni, soprattutto se il mercato deve ancora adattarsi a nuovi meccanismi di formazione del prezzo. Il vantaggio principale sarebbe una maggiore prevedibilità, evitando impennate improvvise dei costi.

Esempio pratico:
Se oggi una famiglia paga 100€ al mese di elettricità, in un sistema più indipendente dal gas potrebbe arrivare a pagare tra 80€ e 90€, a seconda della quota di rinnovabili nella rete e della struttura delle nuove tariffe.

L’impatto sulle imprese

Le aziende ad alto consumo energetico (industrie manifatturiere, alimentari, logistica, ecc.) potrebbero ottenere i benefici maggiori, con riduzioni significative sui costi di approvvigionamento. Le imprese che hanno contratti a lungo termine legati a prezzi di mercato potrebbero dover rinegoziare le condizioni con i fornitori per adattarsi alla nuova struttura dei prezzi. Una maggiore stabilità permetterebbe una pianificazione più efficiente dei costi aziendali, evitando il rischio di aumenti improvvisi.

Esempio pratico:
Se un’azienda con elevati consumi paga oggi 50.000€ di energia al mese, potrebbe vedere una riduzione tra il 10% e il 20% in uno scenario di maggiore indipendenza dal gas, con un risparmio di 5.000€ – 10.000€ mensili.

Ci saranno sempre variazioni di prezzo?

Sì, perché il prezzo dell’elettricità dipenderà comunque da altri fattori, come:

  • la quota di energia rinnovabile disponibile,
  • la domanda stagionale,
  • gli investimenti nelle reti di trasmissione,
  • eventuali politiche fiscali e incentivi statali.

Quanto potremmo risparmiare davvero?

L’effetto finale sulla bolletta dipenderà dall’attuazione concreta della riforma e dalle tariffe offerte dai fornitori. Tuttavia, una riduzione tra il 10% e il 20% sui costi attuali potrebbe essere realistica nel medio-lungo termine, soprattutto se il mercato favorirà le energie rinnovabili.

 

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Creato il Marzo 3, 2025

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